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Dalla colmata di Marisabella alla “camionale”: i progetti che cambierebbero il volto del porto di Bari, fermi tra ritardi e burocrazia

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Dom, 9 Luglio 2017 - 12:00

Due progetti che potrebbero modificare l’immagine e la funzionalità del porto ma che al momento viaggiano ancora tra sospensioni e burocrazia. Parliamo della colmata di Marisabella e della camionale, per i quali non ci sono ancora certezze, nonostante l’avvio del cantiere nel primo caso. Il neo presidente dell’Autorità portuale, Ugo Patroni Griffi, ha preso di petto entrambe le situazioni e proprio in questi giorni si sono tenuti incontri con il sindaco Antonio Decaro e con il Provveditorato alle Opere pubbliche.

La colmata

Era il 9 novembre del 2012. In una conferenza fu dato il via al cantiere della colmata di Marisabella: un’opera da 53 milioni di euro (aggiudicata per 42 milioni di euro) che avrebbe dovuto interessare un’area di 3mila metri quadrati all’interno del porto, all’altezza del molo Pizzoli. A distanza di pochi mesi, dopo degli interventi propedeutici, tutto si è bloccato e della colmata ad oggi resta ancora un susseguirsi di carte bollate e di incontri. L’ultimo si è tenuto negli scorsi giorni.  L’inghippo sta nei monitoraggi ambientali che in un primo momento non erano stati previsti, ma che in seguito sono stati richiesti e che quindi hanno portato ad una interruzione dei lavori e all’avvio di pratiche su pratiche per bandire un appalto per l’assegnazione dell’incarico.

Secondo il progetto, elaborato dall’Autorità portuale di Bari, l’area sarà destinata ai traghetti e allo scarico delle merci convenzionali.   La parte del porto dove attualmente attraccano anche i traghetti sarà riservata esclusivamente alle navi da crociera. La fine dei lavori era prevista per il 2015. La prima parte dei lavori prevedeva  la colmata dell’ansa di Marisabella, con la creazione di una grande banchina, scavando sino a dodici metri di profondità nei fondali del tratto di bacino, compreso tra l’imboccatura del porto e il molo Pizzoli. Lungo la nuova colmata potrebbe ormeggiare una nave di 150 metri di lunghezza. Ma è la banchina di Ponente quella più imponente, accessibile alle navi sino a 300 metri di lunghezza.

“Si tratta di un’opera di grandissima rilevanza – spiega Patroni Griffi – al momento non c’è più un buco disponibile nel porto. Con la colmata si amplierebbe il traffico, garantendo una situazione di maggiore sicurezza, circostanza senza dubbio positiva per la città e la regione”

Camionale

Patroni Griffi ha avuto rassicurazioni proprio di recente dal sindaco Antonio Decaro in merito alle procedure che verranno portate avanti nei prossimi mesi: l’indizione della gara di appalto per individuare l’Ati che avrà il compito di redigere il progetto esecutivo e di occuparsi dei lavori.

La camionale è un asse viario da 230 milioni destinato a liberare via Napoli e  viale di Maratona da camion, tir e mezzi pesanti. Proprio venerdì sera sulla questione si è tenuta una manifestazione promossa dai residenti della zona e dal comitato Fronte del Porto, stanchi di convivere con centinaia di camion che circolano sotto i loro balconi ogni giorno, provocando polvere, rumori e inquinamento.

 Il progetto è stato diviso in quattro stralci funzionali indipendenti uno dall’altro. Il primo tratto prevede la creazione di uno nuovo svincolo autostradale a nord del casello Bari-Nord che si collegherà con la rete viaria della zona industriale grazie alla rotatoria davanti agli uffici della motorizzazione. Da qui il collegamento con la cosiddetta poligonale ovvero la strada che si ricongiunge con l’aeroporto e, attraverso via De Blasio, con la tangenziale all’altezza della Metro. Il terzo lotto prevede lo scavalcamento della stessa tangenziale grazie alla costruzione di un sovrappasso, con successiva prosecuzione fino all’attuale Stanic, dove verrà creata un’area parcheggio e con ogni probabilità il varco doganale del porto.

Infine il quarto ed ultimo tratto che prevede la realizzazione di una strada in trincea fino alla colmata di Marisabella, riservata ai soli mezzi pesanti. Da un certo punto in poi si utilizzerà il vecchio percorso dei binari riservato alle merci che attraverserà via Napoli e il lungomare Vittorio Veneto (il piano strada sarà sopraelevato per un metro e mezzo) quasi all’altezza dell’incrocio con via Brigata Bari, senza interferenze col traffico cittadino.

 

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