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Bari, scoperta sull’invecchiamento cellulare: premiata dal Comune la giovane ricercatrice

Pubblicato da: redazione | Mar, 25 Luglio 2017 - 19:00

Stamattina l’assessore alle Culture Silvio Maselli ha consegnato una targa di riconoscimento alla giovane scienziata barese Francesca Rossiello, autrice di un importante studio sull’invecchiamento cellulare.

“Oggi siamo qui a darle il riconoscimento dell’intera città di Bari per il suo lavoro di ricerca, straordinariamente importante per l’umanità”, ha dichiarato Silvio Maselli. “La ricerca scientifica – ha proseguito – ci insegna che passo dopo passo, tassello dopo tassello, si arriva a definire la grande battaglia che l’uomo ha ingaggiato nei confronti della natura per scoprire le cause da rimuovere per garantire all’essere umano il maggior benessere possibile. In questo la scienza applicata insegna a noi amministratori pubblici la strada da seguire, quella di dare ciascuno, in base alle competenze e agli strumenti che ha a disposizione, il proprio contributo all’umanità”.

“La città di Bari – ha proseguito Giuseppe Cascella, presidente della commissione che ha proposto il riconoscimento – intende rendere merito a Francesca Rossiello per il valore dei suoi studi sull’invecchiamento cellulare. La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications e condotta dal team di ricerca dell’Ifom di Milano. Il suo impegno, la  sua determinazione ma soprattutto la sua competenza  scientifica ci riempiono di orgoglio. Grazie, dunque, a Francesca Rossiello, che ha saputo declinare scientificamente l’antico culto dell’eterna giovinezza”.

Francesca Rossiello si è detta “emozionata e lusingata per il riconoscimento della amministrazione comunale che testimonia l’attenzione delle istituzione per il lavoro scientifico svolto. Questa ricerca – ha spiegato – ha portato a una comprensione più avanzata di come avviene la segnalazione all’interno della cellula della presenza di telomeri danneggiati e allo sviluppo di soluzioni per prevenirla e getta le basi per ulteriori studi volti a prevenire l’invecchiamento cellulare in patologie quali la cirrosi epatica, la fibrosi polmonare, l’aterosclerosi, il diabete, la cataratta, l’osteoporosi e l’artrite o in malattie rare come la progeria, caratterizzata da un forte invecchiamento precoce”.

 

 

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