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Bufera contro il ministro Bussetti e le dichiarazioni anti – Sud. Gli studenti pugliesi: “Subito dimissioni”

Pubblicato da: redazione | Lun, 11 Febbraio 2019 - 12:15

Polemiche sulle dichiarazioni del ministro Marco Bussetti durante una visita presso le scuole di Afragola e Caivano. Alla domanda di un cronista di un’emittente tv locale se servissero più fondi al Sud per recuperare il gap con le scuole del Nord, ha risposto: “No, ci vuole l’impegno del Sud, vi dovete impegnare forte, questo ci vuole”.

Durissima la replica dell’Uds Puglia e della Flc Puglia.

“Siamo alle solite: per il ministro leghista il problema sono i meridionali e non i sistemi nazionali che premiano chi sta meglio e lasciano indietro chi sta peggio, non il regionalismo differenziato che peggiorerà ulteriormente la situazione. Non servono più fondi quindi ma “impegno, lavoro e sacrificio”.” dichiarano Claudio Menga, Segretario Generale dell’FLC Puglia, e Davide Lavermicocca, Coordinatore dell’Unione degli Studenti (UdS) Puglia.

“Le parole sono chiare e nette ed evidenziano un’idea di Mezzogiorno da un lato sbagliata e caricaturale ma, dall’altro, segnalano il tentativo finalmente scoperto di dare corpo senso e concretezza a quell’autonomia differenziata che creerà problemi non solo alle regioni meridionali ma all’intero Paese. Si tratta in realtà di un progetto di secessione dei ricchi che aggraverà i problemi delle scuole meridionali, non risolverà i problemi delle scuole del Nord e romperà l’unicità del sistema di istruzione con la lesione del diritto di tutte e di tutti all’accesso paritario all’istruzione e a una cittadinanza consapevole. Il sistema, dell’istruzione meridionale ha invece bisogno di maggiori risorse da destinare alle scuole, a cominciare dallo 0/6, per finire all’università e all’alta formazione artistica e musicale.” continua Menga.

“Mentre al Sud le scuole crollano e la dispersione scolastica è alle stelle, il ministro Bussetti dice che non ci saranno finanziamenti per riparare a questa enorme disuguaglianza perché il problema è l’assenza di “lavoro, impegno e sacrificio” dei meridionali. Non ce la fa proprio a dire che la Questione Meridionale è una questione nazionale e che un piano di investimenti per il Mezzogiorno è necessario per il rilancio dell’intero Paese. Il Governo nazionale deve garantire pari diritti e pari dignità a tutti gli studenti e le studentesse, a tutti i lavoratori e le lavoratrici della conoscenza, da nord a sud del Paese. La colpa non è di noi meridionali ma del governo che non garantisce lavoro e istruzione al Sud. Piuttosto che ragionare di regionalismo differenziato servirebbe mettersi subito a lavoro per la scrittura di una legge nazionale per il diritto allo studio che garantisca pari diritti e dignità in tutte le Regioni allo stesso modo” afferma Lavermicocca.

“Se il Governo andrà avanti – concludono – deve sapere che la mobilitazione crescerà fino allo sciopero generale e agli stati di agitazione permanente nelle scuole. Il problema della scuola pubblica sono le politiche di questo Governo e di quelli precedenti sulla scuola e l’istruzione: Bussetti farebbe bene a dimettersi!”

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