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Covid, didattica a distanza a scelta in Puglia sino al 15 maggio: si va verso la proroga

Pubblicato da: redazione | Mer, 21 Aprile 2021 - 13:00
emiliano

La Regione Puglia è pronta a prolungare sino al 15 maggio l’ordinanza che permette alle famiglie di scegliere la didattica a distanza per i propri figli.

“Ho già fatto l’ordinanza con quel tipo di decreto e non è stata impugnata. Nessuno può impugnarla perché è inimpugnabile. Da Draghi non ho avuto nessuna irritazione”. E’ quanto dichiarato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel corso di un intervento su La7, durante il programma Coffee Break. Emiliano, ha risposto alla domanda sulla possibile incompatibilità tra l’ultima ordinanza regionale pugliese, con possibilità per le famiglie di optare tra didattica a distanza e in presenza, e il decreto legge che invece, non ammette in alcun modo deroghe delle regioni.

 “Esiste un diritto costituzionale nel corso di una dichiarazione di stato di emergenza – ha specificato Emiliano – che consente a qualunque famiglia di decidere di non mandare suo figlio a scuola, a prescindere dalla mia ordinanza. Così, rispettando il diritto individuale alla salute, hai un effetto di abbassamento della presenza scolastica, secondo un principio razionale, non in maniera random, perché ciascuno può decidere di tutelare la propria fragilità familiare, della nonna e della mamma, con questo tipo di attività”. “Credo – ha commentato ancora – che, in una condizione difficilissima, la didattica a distanza sia stata molto osteggiata al di là del ragionevole, anche se è indubitabile che sia preferibile la didattica in presenza. Però un po’ di pragmatismo e meno guerre di religione fanno bene ai ragazzi, fanno bene al sistema e fanno bene anche a Draghi. Mi constano decine di casi di genitori morti a causa del contagio scolastico dei figli, questa cosa è drammatica ed è un trauma infinitamente maggiore di quello di rimanere a casa”.

“Credo che l’obiettivo fondamentale – ha concluso infine – sia rientrare a scuola “bene a ottobre, dall’anno prossimo, Draghi vuole avere la certezza che le prove generali, che si faranno in quest’ultimo mese e in queste ultime settimane di scuola, ci mettano nelle condizioni di non fallire di nuovo l’obiettivo”.

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