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Scuola, in Puglia solo 953 istituti su 2.458 hanno il certificato di agibilità

Pubblicato da: redazione | Mar, 22 Novembre 2022 - 19:00

La denuncia della Uil Scuola Puglia: su 2.458 Istituti scolastici, soltanto 953 hanno il certificato di agibilità. Questo ed altri temi saranno al centro dell’iniziativa organizzata dalla UIL Scuola Puglia e Bari-Bat per mercoledì 23 novembre, dalle 9 alle 13, presso l’auditorium dell’Istituto Alberghiero “Calamandrei” di Carbonara, a Bari (via G. Del Bufalo, 1), alla presenza del segretario generale nazionale della UiL Scuola, Giuseppe D’Aprile, del segretario nazionale UIL Scuola, Paolo Pizzo, del direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, Giuseppe Silipo e del segretario generale regionale della UIL Scuola Puglia e Bari-Bat, Gianni Verga.

“Stiamo vivendo – spiega Verga – un momento estremamente delicato per il Paese, in cui la scuola sta pagando un prezzo altissimo. Un territorio che vuole ripartire verso la crescita e lo sviluppo, dovrebbe investire nell’istruzione e nel sistema scuola, invece assistiamo a interventi spot da parte della politica. Il rinnovo del contratto nazionale di lavoro rappresenta soltanto un piccolo segnale di riconoscenza per un settore caratterizzato da una vacanza contrattuale di oltre tre anni che non tiene conto del costo reale della vita. I tagli indiscriminati nell’ultimo decennio, il precariato dilagante, le difficoltà di garantire la sicurezza degli studenti e dei lavoratori in un territorio, quello regionale, che conta poco più di un terzo degli istituti non in regola con l’agibilità. A questo si aggiunga che sempre su 2.458 Istituti, 1.510 hanno il certificato di collaudo statico e 633 hanno il certificato prevenzione incendi. Tutto ciò è il frutto di anni in cui la scuola ha pagato il duro prezzo del distacco tra politica e mondo reale”.

“In un simile contesto, i sindacati, le Rsu e le figure di sistema, si ritrovano in prima linea, ultimi baluardi di milioni di lavoratori che chiedono il rispetto dei propri diritti. A loro vogliamo dare voce per tracciare la linea verso un futuro che veda la scuola protagonista e al centro dell’agenda politica del Paese”, conclude.

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