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Rivoluzione nella sanità, a Bari aprono 4 nuovi ambulatori

Pubblicato da: Vincenzo Damiani | Mer, 22 Marzo 2023 - 08:55
Michele Emiliano

BARI – Poliambulatori specialistici, consultori, centri di riabilitazione e di salute mentale, strutture per curare le dipendenze patologiche: dalle ceneri degli ospedali ormai dismessi, nasce la nuova sanità territoriale, più vicina ai cittadini. Il piano è stato presentato oggi, 16 febbraio, dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e dal direttore del dipartimento Salute, Giovanni Gorgoni. Complessivamente, sono 404 i milioni a disposizione per realizzare in tutte e sei le province 139 progetti, di cui 66 hanno una priorità alta, 52 sono stati definiti con una priorità media e 21 hanno una priorità bassa. Per la città di Bari sono state individuate 4 strutture “ad alta priorità” , cioè quelle che saranno realizzate entro 90 giorni: si tratta dei poliambulatori di via Caprera, via Crisanzio e via Colli Grisoni, più il Centro di salute mentale di via Sassari. Sono 5 i milioni investiti per la loro apertura. I progetti ad alta priorità per il resto della provincia sono 11, tra questi il Centro di risveglio che nascerà a Triggiano. “Sulla base della ricognizione effettuata fino a questo momento – spiega Emiliano – e che potrà subire lievi modifiche, i progetti a priorità alta sono così distribuiti: 20 nella Asl Foggia, 15 nella Asl Bari, 5 nella Asl Taranto, 9 nella Asl Brindisi, 7 nella Asl Lecce e 10 nella Asl Bat”. Tra le direttive strategiche date dalla Regione c’è, inoltre, il sostegno agli interventi di riconversione degli immobili per la realizzazione di strutture extraospedaliere per le cure intensive per anziani gravemente insufficienti, per le cure palliative a pazienti oncologici e malati terminali, per la riabilitazione. I progetti finanziati con fondi Fesr prevedono anche il potenziamento delle dotazioni tecnologiche dei distretti socio-sanitari per il sostegno alla specialistica ambulatoriale. “Siamo ad una vera svolta – commenta ancora il governatore pugliese – che non ci consente alcun altro tipo di ragionamento, né di campanile né di altra natura, se non quello ispirato a criteri di territorialità, solidarietà ed economicità. Con l’ultimo piano di riordino sono state chiuse in Puglia molte strutture ospedaliere con l’intesa, con i territori, che sarebbero state riaperte con funzioni non ospedaliere ma sociosanitarie, soprattutto medicina del territorio. Molte cose di straordinaria importanza che prima venivano scaricate sugli ospedali, ad altissimo costo, ora potranno essere gestite in modo diverso, direttamente sul territorio”.

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