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Borse di studio per gli orfani dell’Ilva, Biagio Antonacci dona 30mila euro all’Università di Bari

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:39
Biagio Antonacci
I compensi di Biagio Antonacci per il concerto che si è tenuto a Taranto nel 2012  donati all’Università Aldo Moro di Bari per finanziare sette borse di studio a sostegno di studenti, figli o orfani di dipendenti dell’Ilva di Taranto, in difficoltà economiche.

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La proposta è stata approvata dal consiglio di amministrazione.  Si tratta di 30mila euro  che saranno quindi utilizzati per le borse di studio intitolate alla memoria di Paolo Antonacci, padre dell’artista, dell’importo annuale di mille euro ciascuna e che serviranno a coprire l’intero percorso formativo di sette studenti.

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Le borse di studio saranno assegnate con concorso, per titoli: una sarà conferita ad uno studente iscritto a Medicina, tre a studenti al primo anno di un corso magistrale a ciclo unico di cinque anni, tre a studenti iscritti a corsi di laurea triennali. Per mantenere il contributo anche per gli anni successivi, i ragazzi dovranno conservare i requisiti di merito.

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Le domande dei candidati saranno valutate da un’apposita commissione.

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“Il cda – spiega Carlo De Matteis, rappresentante in cda per la coalizione Up – ha fortemente apprezzato l’iniziativa di donare fondi per istituire sette borse di studio per studenti tarantini, è un’iniziativa che mi sento di lodare e che è giusto abbia importante risonanza. Sarebbe auspicabile che un numero sempre crescente di artisti decida di condividere la propria enorme fortuna, garantendo l’accesso allo studio universitario a giovani meno fortunati, è il principio su cui deve basarsi l’Università per essere realmente fruibile da tutti”.

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Via libera dal cda anche a tre premi in denaro per un valore complessivo di 2mila euro, destinati a laureati dei corsi di studio del dipartimento jonico, donati dallo Ionian Shipping Consortium di Taranto.

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Nel corso dell’ultimo cda si è inoltre deciso di abbassare la tassa di equipollenza (da pagare per farsi riconoscere titoli conseguiti in altre Università straniere) che a Bari ammontava a 412 euro contro ad esempio gli 83 euro di Roma 3 o i 100 euro di Catania. È stata abbassata a 120 euro. Approvato anche l’esonero del pagamento delle tasse ai dottorandi di ricerca senza borsa di studio.

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“Abbiamo inoltre abbassato la tassa di equipollenza, decisamente spropositata rispetto alla media nazionale – conclude De Matteis –  consentendo a Bari di diventare competitiva anche sotto quel punto di vista, per gli Studenti che, ottenuto già il titolo di studio, vogliono ottenerne riconoscimento a Bari per un percorso di studi di secondo livello. Ritengo fondamentale poi il passaggio sui dottorandi senza borsa, che legittimamente da oggi in poi non dovranno più pagare le tasse non percependo alcun tipo di contributo dal nostro Ateneo: un passo sostenibile  per le nostre casse, ma assolutamente di grande sensibilità verso chi si forma in questa Università, fornendo però un servizio di ricerca, aiuto alla didattica e supporto ai docenti”.

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