Grandissima risposta dei baresi alla raccolta di beni per il popolo ucraino. Il punto di raccolta aiuti umanitari a Bari, in via via Giulio Petroni, 21/D, “straripa”, letteralmente, di beni donati, con scatole che sino alle 12 di questa mattina arrivavano quasi sino alla strada occupando addirittura più di un posto auto.
La raccolta, avviata da parte dei connazionali ucraini, è iniziata lo scorso 27 febbraio. Si tratta in particolare di beni di prima necessità, tra cui medicinali, bende, ma anche viveri, da donare a bambini orfani, militari e famiglie. Gli aiuti, grazie al consolato generale di Napoli, arriveranno in Ucraina. Adesso i volontari stanno provvedendo a mettere al riparo i cartoni pieni per smistare quanto giunto in sede, dove c’è un gran via vai di persone tra volontari e cittadini che raggiungono il posto per donare.
“Ho voluto portare giusto un pensiero per dare un piccolissimo contributo – ha commentato una cittadina sul posto per supportare l’iniziativa – sono preoccupata, la guerra sembra una situazione lontana però vicina” – ha concluso. Alle sue parole fanno eco quelle dei volontari che ormai da giorni sono impegnati nelle attività di supporto ai loro concittadini.
“Tanti baresi stanno dando un grande aiuto – ha commentato una volontaria – è un popolo che sta dando una grande mano. Voglio dire a tutti quelli che ogni giorno ci sono vicini e ci aiutano: grazie. Non me l’aspettavo, è un popolo con grande cuore” – ha aggiunto raccontando come procede la raccolta. “Abbiam abbastanza roba per donne e uomini, adesso servono medicine, farmaci e roba per bambini” – ha concluso.
Al punto raccolta era presente anche l’assessore al Welfare, Francesca Bottalico. “Sono venuta qui per dare sostegno anche agli ucraini che stanno arrivando nella città di Bari – ha detto – quasi tutti per ricongiungimento familiare, ma emergono diversi tipi di bisogni sociali, psicologici, educativi e anche di orientamento legale. Sono qui per confrontarci, dare piena disponibilità e dare punti di riferimento a cui le persone che arrivano possano far riferimento. Sono qui – ha detto infine – anche per essere vicina a tutti i profughi che anche informalmente o in maniera privata stanno arrivando in città” – ha concluso.